Ultimo aggiornamento 26.02.2025

Obbligo di Polizza Assicurativa per Beni Strumentali Aziendali: Scadenza al 31 Marzo 2025

La Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 101-112, della legge 30 dicembre 2023, n. 213) ha introdotto un nuovo obbligo per le imprese italiane: stipulare polizze assicurative a copertura dei danni subiti dai beni strumentali aziendali causati da eventi catastrofali. Il termine per adempiere a questa obbligazione è stato posticipato al 31 marzo 2025, rispetto alla data originale fissata al 31 dicembre 2024.

Perché è stato introdotto l’obbligo di polizza?

La misura è stata pensata per garantire alle imprese la continuità produttiva anche a seguito di situazioni critiche derivanti da eventi naturali estremi. L’obiettivo è quindi quello di favorire la prevenzione e rafforzare la resilienza delle aziende di fronte ai danni derivanti da calamità naturali.

L’Italia è uno dei paesi europei più esposti ai rischi sismici e di dissesto idrogeologico. Quasi il 94% dei comuni italiani sono a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera. In queste aree operano circa 4,5 milioni di imprese. Secondo il Centro Studi Confindustria, un’interruzione delle attività potrebbe causare alle PMI perdite fino al 5-10% dei ricavi entro il 2040.

Chi è obbligato a stipulare la polizza?

L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia, così come le imprese con sede legale all’estero ma con una stabile organizzazione nel nostro paese, iscritte nel registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del codice civile. Sono esclusi i professionisti e le imprese agricole, che sono invece soggette a regolamentazioni specifiche in materia di fondi mutualistici nazionali per la copertura dei danni catastrofali.

La polizza assicurativa: copertura e modalità

La polizza assicurativa copre i danni diretti ai beni aziendali causati da terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. I beni assicurabili includono:

  • Fabbricati
  • Impianti e macchinari
  • Attrezzature industriali e commerciali
  • Terreni

Sono escluse dalla copertura le imprese i cui beni immobili sono gravati da abusi edilizi o costruiti senza le necessarie autorizzazioni.

Il contratto deve prevedere una franchigia o scoperto non superiore al 15% del danno, con premi proporzionali al rischio. La classe di rischio dipenderà dalla tipologia di beni e dalla posizione geografica dell’impresa, ad esempio in zone ad alta sismicità.

In caso di modifiche ai parametri, come nuovi investimenti o trasferimenti aziendali, sarà necessario aggiornare la polizza.

Sanzioni e conseguenze

Non sono previste sanzioni dirette per il mancato rispetto dell’obbligo di stipula della polizza. Tuttavia, l’inadempimento potrebbe precludere l’accesso a contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, comprese quelle destinate a far fronte a eventi calamitosi o catastrofali.

Considerazioni finali

Sebbene l’intento della legge sia chiaro e giustificato dalla necessità di proteggere le imprese dai danni derivanti da eventi naturali, il costo delle polizze potrebbe risultare oneroso per alcune aziende, in particolare quelle localizzate in zone a basso rischio catastrofale. Un esempio potrebbe essere un’impresa situata nel Salento, una zona a bassa sismicità, dove il rischio di danni derivanti da eventi naturali è praticamente nullo.

Inoltre, non è stato chiarito se, ai fini di ottenere sovvenzioni pubbliche, sia sufficiente aver rispettato l’obbligo al momento della presentazione della domanda o se l’ente pubblico verificherà che la polizza fosse in vigore prima del 31 marzo 2025. È anche possibile che le compagnie assicurative possano rifiutarsi di stipulare una polizza qualora il rischio catastrofale sia imminente.

Con la scadenza del 31 marzo 2025, si consiglia alle imprese di mettersi in contatto con un consulente di Sinaco per valutare la migliore opzione per soddisfare l’obbligo previsto dalla legge.